Supereroi…

Confesso di essermi emozionata oggi. Da quando ha vinto lui, mi ero ripromessa di aiutare come potevo, donando sangue, midollo, emocomponenti. avevo fatto tutto tranne l’aferesi, perché le vene del braccio sinistro non piacevano… fino ad oggi.

Ero sulla poltrona con entrambe le braccia bucate e mi sei venuta in mente tu e quella tua lettera scritta al primo ricovero. Parlavi del tempo che vi lasciavano per stare da sole, a riflettere su quello che stava succedendo, iniziando… ho guardato l’infermiera e le ho chiesto a chi sarebbero andate le mie piastrine. Ha risposto: “a un malato oncologico” e li ho capito che non desideravo essere in nessun altro posto stamattina.

Ho provato a pensare a tutte le volte che ti mettevano un ago, a ciò che pensavi… ma l’unica cosa che mi veniva in mente è che è così semplice essere dall’altra parte, che è una vera fortuna poter donare e non dover ricevere. Ho immaginato le mie piastrine tenersi per mano come nel cartone animato e fare muro per sostenere “un malato oncologico”. Ho sognato che lo stesso avrebbe trovato il suo supereroe, compatibile, e presto avrebbe risolto tutti i suoi problemi.

Ho chiamato la dottoressa per chiederle se era normale aver freddo alle mani e lei le ha prese e me le ha scaldate. mi ha fatto compagnia un po’. Ha 39 anni e sta per finire la specializzazione, nonostante un po’ di incidenti di percorso. E’ stata dolce: si preoccupava che stessi perdendo una mattinata. Alla fine mi ha ringraziata.

Sono scappata per mille altri impegni, ma adesso che finalmente sono ferma e posso mettere ordine ai miei pensieri, credo di aver trascorso 45 magici minuti oggi. Quello che non ho potuto fare per te perché ero piccola, fa’ che oggi serva a qualcuno. Tu puoi trasformarmi in supereroe.

 

‘Notte, Mamma.

Federica Maceratesi